La pizza made in Solofra conquista la Campania

La pizzeria “ChiAvo’COTTechiAvo’CRUR” è diventata punto di riferimento per tutta la Campania

Tra Palazzo Orsini e la Collegiata di San Michele, in pieno centro storico a Solofra, la pizza è diventata un irrinunciabile appuntamento per tutta la Campania. In pochi anni “ChiAvo’COTTechiAvo’CRUR”, nata nel 2016 come pizzeria d’asporto nella frazione di Sant’Agata, ha conquistato l’intera regione. “Riceviamo prenotazioni ormai quotidiane da Napoli, Caserta e Salerno”, racconta Francesco Buongiorno che condivide il progetto con il pizzaiolo, il fratello Gianmaria, e Antonio Pascarosa, il terzo socio.

“Fin dall’inizio ci siamo proposti come pizzeria Gourmet, con un’offerta molto ampia e diversificata. Nella vecchia sede – continua – eravamo arrivati ad una sessantina di tipi di pizza. Oggi siamo già oltre quota trenta, ma le sperimentazioni non si fermano mai”.

L’addio alla pizzeria d’asporto per abbracciare un progetto più ambizioso è arrivato nel 2019 ed è coinciso con l’arrivo di Antonio Pascarosa, che gestiva (e gestisce) un’attività di commercializzazione dei tartufi. “Ci siamo trovati immediatamente in sintonia e abbiamo così deciso di aprire un nuovo locale più grande, scegliendo una location molto suggestiva”, racconta Antonio.

A marzo, in pieno lockdown per l’emergenza Covid, non è stato possibile festeggiare il primo anno di attività. Fortunatamente da qualche mese, l’attività è ripresa alla grande e tornata ai ritmi abituali. Una crescita impetuosa che potrebbe spingere i soci a sbarcare presto anche in altre zone della Campania, a partire dalla vicinissima Avellino. Il sogno nel cassetto è Madrid dove Antonio, grazie all’attività di commercializzazione del tartufo, vanta diversi contatti.

Dietro il successo di “ChiAvo’COTTechiAvo’CRUR” c’è la mano di Paolo Barrale, ex chef del ristorante dei Feudi “Marennà” che ha supportato i tre soci nella formazione del personale e nella scelta del menu. “Per il salto di qualità ci è sembrato opportuno affidarci all’esperienza di un grande chef come Paolo, con il quale continuiamo a collaborare attraverso incontri periodici durante i quali ci confrontiamo su nuove idee e progetti. Il nostro menu viene rivisto ogni due mesi in base alle ultime tendenze e, naturalmente, alla stagionalità dei prodotti”.

Lievitazione 48 ore, massima attenzione alla scelta delle materie prime e tanta professionalità, sia in cucina che in sala: questi i segreti del successo della pizza made in Solofra.

Ad una ricca proposta di pizze classifiche, si aggiungono quelle speciali, diventate nel tempo irrinunciabile piacere per il palato. Un esempio? La pizza con le patate cotte sotto la cenere, con provola, pancetta e pepe nero. Assolutamente da provare anche la pizza “ChiAvo’COTTechiAvo’CRUR” con il pomodoro San Marzano, l’oliva taggiasca, la Nduja calabrese di Spilinga, la mozzarella di bufala e l’origano di Pantelleria. Poi, in uscita dal forno, calata finale di olio all’aglio.

Da non perdere le pizze stagionali, alternate nel corso dell’anno, con prodotti di qualità come il tartufo, il cipollotto, l’erba cipollina, il fiordilatte di Agerola  e il pomodorino del Piennolo.

Le materie prime utilizzate arrivano sempre dalle zone di produzione”, precisa il pizzaiolo Gianmaria, impegnato a infornare un calzone alla Genovese, altra specialità della casa, tra i piatti più richiesti. Completano il menu le croccantissime fritture e una curatissima selezione di vini e birre, locali e non.

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