Palazzo Vittoli

 Palazzo Vittoli

Il fascino del passato e l’ospitalità del presente

Sentirsi come a casa in un’antica dimora nobiliare, godendo la bellezza del passato in un’atmosfera accogliente, e assaporando gustosi piatti della tradizione immersi nella tranquillità dell’Irpinia più verde.
A Palazzo Vittoli, una residenza gentilizia ubicata nel centro storico di Castelfranci, si può.

Michele Prudente ne prende le redini 6 anni fa. il palazzo diventa un punto di riferimento per lo slow tourism di qualità, diventando così non soltanto un luogo dove rifocillarsi tra una visita e l’altra, ma esso stesso un punto d’attrazione: «In Irpinia ci si aspetta sempre un agriturismo, una baita di montagna, un canone differente di ospitalità – racconta la direttrice della struttura, nonché madre di Michele, la signora Daniela Minicucci – Con Palazzo Vittoli ci si ritrova in una dimora importante, che io adoro anche perché ricorda anche com’era la mia casa, il mio “ricordo felice”, andata distrutta nel 1980. L’intenzione della nostra gestione è proprio questa: nonostante la maestosità e la grande storia che caratterizza il palazzo, vogliamo accogliere facendo sentire tutti a proprio agio, in famiglia».

Il benvenuto avviene soprattutto attraverso il cibo: «Quella che proponiamo è una “cucina del ricordo”. Sono piatti della tradizione leggermente rivisitata, tutti realizzati con prodotti a Km0 che seguono la stagionalità della natura. Il nostro chef, Antonio Guerriero, mette nelle sue creazioni la memoria di una brava nonna cuoca e spazia tra gli stili con un’incredibile naturalezza, è un vero talento».

Il fiore all’occhiello del suo menu? «La parmigiana di melanzane, rigorosamente “indorata” e fritta, rivisitata con una burratina fresca aromatizzata all’erba cipollina. E poi la maccaronara, tipica di Castelfranci, realizzata a mano dalla signora Anna. Viene proposta nel condimento come natura chiede, e sperimentiamo nuove composizioni nell’impasto.  Ad esempio, ha riscosso molto successo quello al basilico – più fresco, ottimo per la bella stagione – oppure quelli con la farina di castagne o di funghi. È una pietanza molto camaleontica».

Durante la stagione invernale la struttura offre diverse attività al suo interno, come aperitivi in musica o cene con delitto, «ma anche serate jazz e a tema burlesque, perché i nostri ambienti si prestano moltissimo a quest’arte». D’estate, aumenta la proposta fatta attraverso la rete costruita anche con altre attività nei dintorni, «come Terre di Mezzo, che si occupa di escursioni e trekking, ma anche con altri ristoranti. I nostri ospiti sono soprattutto stranieri che hanno voglia di scoprire il territorio, perciò li indirizziamo nei luoghi più suggestivi, come il Convento di San Francesco a Folloni o le cascate, a Montella. Ma c’è anche il percorso dei castelli o la strada del formaggio. Inoltre organizziamo visite nelle aziende agricole che sono poi le fornitrici dei prodotti che utilizziamo a Palazzo, per far scoprire come questi vengono realizzati. Inoltre organizziamo show cooking all’aperto e cene in giardino».

Nel futuro di Palazzo Vittoli c’è la voglia di accrescere l’offerta soprattutto culturale, «magari con delle proiezioni a tema, come Il Grande Gatsby».
Il tutto, indirizzato sempre ad ottenere la massima inclusività: «Non puntiamo ai fruitori d’èlite, ma vogliamo essere accessibili a tutti. Quando si entra nelle mura, si visita la cantina, si osservano gli arredi, è un po’ come aver usato una macchina del tempo. È un’esperienza di un tempo che fu, che dovrebbe poter fare chiunque».

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