Irpiniambiente: qualità e programmazione

I successi dell’azienda provinciale del ciclo dei rifiuti
di Edy De Michele
Pianificazione, ottimizzazione, operatività: se i numeri ed i risultati pongono Irpiniambiente tra le prime aziende in Italia del comparto ambiente, gran parte del merito è dell’impronta manageriale che il socio pubblico, la Provincia di Avellino con il presidente Domenico Biancardi, insieme all’amministratore unico Antonio Russo e al direttore generale Armando Masucci, hanno inteso imprimere alla società partecipata che si occupa del ciclo dei rifiuti in Irpinia.
Risultati cercati ed ottenuti quelli che la società di via Cannaviello ha messo in fila nell’ultimo anno con l’obiettivo di fornire un servizio green oriented incentrato su competenza e qualità. Non è un caso che, nel giro di un anno, Irpiniambiente abbia ottenuto una doppia certificazione, la UNI EN ISO 14001:2015 prima e la ISO 9001:2015, venendo individuata come «azienda pubblica di rilievo regionale e nazionale nel trattamento, raccolta e trasporto rifiuti con valutazione di “ottimo” a favore del management». Con la certificazione di qualità, Irpiniambiente garantisce clienti e fornitori circa i sistemi di gestione e le procedure attuate al suo interno, assicurando che tutte le fasi di lavoro e della pianificazione, nonché lo svolgimento degli iter amministrativi, siano svolti nel rispetto di determinati standard, sempre verificabili. La stessa società ha poi avviato la riorganizzazione del Codice Etico, secondo quanto previsto dalla legge 231 in materia di responsabilità sociale, avviando il percorso per l’ottenimento della certificazione ISO 8000 con una società americana.
Con l’obiettivo di migliorare le performance di tutti i settori aziendali, poi, il direttore generale, Armando Masucci, ha sottoscritto un accordo con KPMG, uno dei colossi internazionali in materia di consulenza aziendale per la creazione di valore attraverso la migliore resa dei servizi aziendali. Un accordo di prestigio per verificare le procedure organizzative interne alla società e quelle più specificatamente connesse alla prevenzione e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Qualità, sicurezza ma anche nuove sfide: Irpiniambiente è pronta a ritagliarsi un nuovo ruolo da protagonista alzando l’asticella delle prestazioni. Per farlo, l’amministratore unico Antonio Russo ha scelto il network PwC come partner cui affidare la stesura del nuovo piano industriale, che arriva a undici anni dal precedente documento, e che proietterà l’azienda partecipata della Provincia di Avellino a farsi trovare pronta alle nuove sfide che la riorganizzazione del sistema di gestione del ciclo dei rifiuti impone.
Per completare la nuova vision aziendale non poteva non esserci un indirizzo aggiornato anche per ciò che concerne l’allocazione del personale. Per la prima volta dalla sua nascita, Irpiniambiente si è dotata, all’inizio della primavera scorsa, dell’organigramma aziendale, un importante strumento per la riorganizzazione della struttura, in tutte le sue complesse articolazioni, nell’ottica della pianificazione e del controllo aziendale, al fine di garantire alla società qualità, efficienza ed affidabilità.
La gestione manageriale cui il direttore generale Armando Masucci ha improntato, in uno con l’amministratore Antonio Russo, la sua attività di programmazione e pianificazione si è tradotta nell’immediato in una crescita dell’azienda in tutti i settori.
Il dato più evidente, che è poi quello che il cittadino utente percepisce maggiormente, è quello legato alla qualità del servizio offerto e alla percentuale di raccolta differenziata, che vede la provincia di Avellino tra le più virtuose del centro-sud.
Dati che assumono una valenza ancor più rilevante alla luce delle criticità connesse alla pandemia con cui l’azienda si è trovata ad operare in quello che è stato un anno difficile ma nel quale, grazie al lavoro della struttura dedicata alla gestione della fase emergenziale, nessuna criticità è emersa né sotto il profilo dell’esecuzione del servizio che di quello sanitario, con la società che ha costantemente monitorato lo stato di salute degli operatori e che è stata tra le prime, in provincia di Avellino, ad allestire un hub vaccinale interno.
GLI STUDI
Armando Masucci, nuove strategie per l’ottimizzazione del Sistema Sanitario Nazionale
Un medico dedicato alla gestione manageriale di aziende pubbliche. Armando Masucci, classe 1962, già direttore di struttura complessa di Medicina Preventiva, Igiene ambientale e Radio Protezione e vice-direttore sanitario dell’azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino nonché docente ordinario universitario, dal mese di marzo 2020 è il direttore generale di Irpiniambiente.

Nonostante gli assorbenti impegni manageriali, il professor Masucci, che proprio recentemente è stato confermato referee di Emerald Publishing, non ha mai allentato la sua attività di studio e ricerca che, proprio nei mesi del lockdown, lo ha visto autore di due studi scientifici che hanno attirato l’attenzione della rivisita specializzata International Journal of Business and Management.
Il manager avellinese, nell’ultimo anno, quello condizionato dalla diffusione del Covid-19 che ha messo a dura prova la tenuta dei sistemi sanitari nazionali in tutto il mondo, ha avuto modo di osservare ed attivare verifiche sulle procedure attuate in diversi Paesi, con un focus sui miglioramenti che, proprio durante il periodo pandemico, sono stati registrati andando poi ad analizzare in maniera diffusa i processi che hanno condotto al perfezionamento delle performance, grazie anche al contributo fattivo del Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation Systems dell’Università di Salerno.
Il primo lavoro, «Reflections on Health Management from a Systems Perspective: A Reinterpretation of the Italian National Health System», pubblicato sull’International Journal of Business and Management parte da un assunto: l’erogazione dei servizi sanitari rappresenta un insieme di attività centrali nel contesto sociale poiché, attraverso l’offerta di servizi di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione consente il perseguimento del benessere della popolazione e la salute pubblica.
La proliferazione di leggi e regolamenti ai vari livelli di governo (comunitario, nazionale e regionale) ha contribuito ad aumentare la complessità interpretativa del sistema sanitario. Di qui la proposta, avanzata nello studio di Masucci, di utilizzare il Viable Systems Approach (VSA) per l’interpretazione e la gestione di fenomeni complessi nel settore sanitario, riguardanti il Sistema Sanitario Nazionale Italiano (SSN).
Il secondo studio, «The Role of New Technologies in Value Co-Creation Processes: Healthcare Management and the National Health System as a System of Services» pubblicato sul Journal of Service Science and Management vol. 14 n. 2 dello scorso mese di aprile, evidenzia come le tecnologie possono influenzare l’emergere di fenomeni di co-creazione di valore all’interno del sistema sanitario nazionale. L’obiettivo è esplorare come lo scambio di risorse tra attori collegati attraverso relazioni multilivello, le cui interazioni sono mediate dalla tecnologia, possa portare alla creazione congiunta di nuovo valore e potenziale innovazione.
«Le due pubblicazioni – spiega il professor Armando Masucci – contengono riflessioni sul Sistema Sanitario Nazionale, suggerimenti su come impostare una strategia in cui il valore della salute non sia un valore commerciale ma il prodotto di un complessivo sistema benessere in cui le tecnologie possono aiutare l’uomo a raggiungere una migliore gestione dell’intero sistema».